Legge di Bilancio 2023: le novità per partite IVA e imprese

post-image
Condividi

Entra in vigore nei termini la Manovra finanziaria 2023, approvata con Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (in G.U. 29 dicembre 2022, n. 303, Suppl. ord.), che quest’anno contiene misure per un ammontare pari a 35 miliardi di euro, gran parte dei quali destinati a contrastare i rincari energetici nel primo trimestre del nuovo anno.

Nel pacchetto fiscale non mancano diverse novità per le partite Iva e le imprese, tra cui l’introduzione di una flat tax incrementale per le persone fisiche titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo, l’aumento della soglia per l’accesso e la permanenza nel regime agevolato forfetario, nuovi limiti per la contabilità semplificata.

Sul fronte degli incentivi, invece, sono stati prorogati i crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, ricerca e sviluppo, ZES (Zone economiche speciali) e beni strumentali 4.0, oltre che il rifinanziamento delle agevolazioni Nuova Sabatini e del Fondo di Garanzia PMI. Un intero capitolo, infine, è dedicato alle nuove misure per la ‘pace fiscale’ tra fisco e contribuente.

Iniziamo nel seguito a fare il punto su alcune delle principali novità di interesse per partite Iva e imprese.

Indice

1. Crediti d’imposta per energia e gas
2. Regime forfettario
3. Flat tax incrementale
4. Presidio controllo partite IVA
5. Contabilità semplificata
6. Limiti all’uso del contante e pagamenti elettronici
7. Assegnazione agevolata beni ai soci ed estromissione beni imprese individuali
8. Incentivi agli investimenti

1. Crediti d’imposta per energia e gas

Sono riconosciuti anche nel primo trimestre 2023, in misura aumentata, alcuni crediti di imposta già concessi nel 2022 a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale nel corso dell’anno.

In particolare, si tratta di un credito d’imposta per le imprese energivore, nella misura del 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023; di un credito d’imposta per imprese, diverse dalle energivore, dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, in misura pari al 35% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023; di un credito d’imposta per imprese gasivore, in misura del 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas consumato nel primo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici; di un credito d’imposta per l’acquisto di gas naturale per imprese non gasivore, pari al 45% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato nel primo trimestre 2023, per usi diversi dal termoelettrico (art. 1, commi 2-9).

Leggi anche: I nuovi crediti di imposta energia e gas 2023

2. Regime forfetario

A partire dal 2023 cambia la soglia dei ricavi o compensi che consentono l’accesso o il mantenimento del regime agevolato forfetario previsto per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, che viene incrementata da 65.000 a 85.000 euro. Le soglie di ricavo/compenso devono essere verificate tenendo conto del ragguaglio ad anno e considerando tutte le attività esercitate. Viene inoltre prevista l’uscita immediata dal regime agevolato, direttamente in corso d’anno, al superamento della soglia di 100.000 euro di ricavi o compensi (art. 1, comma 54).

Leggi anche: I nuovi forfettari 2023; Passaggio al regime forfetario: aspetti reddituali ed IVA

Software fatturazione

3. Flat tax incrementale

Introdotta, solo per l’anno 2023, una tassazione agevolata al 15% (tassa piatta o flat tax), relativa alla parte “incrementale” di reddito, a favore dei titolari di partita Iva che esercitano l’attività in forma individuale, ovvero ditte individuali, professionisti e artisti che non adottano il regime forfettario. L’imposta del 15% si applica su una base imponibile, comunque non superiore a 40.000 euro, pari alla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo, d’importo più alto, dichiarato negli anni 2020, 2021 e 2022, decurtata del 5% di quest’ultimo ammontare (franchigia che resta assoggettata ad Irpef e addizionali) (art. 1, comma 55-57).

Leggi ancheNel 2023 flat tax al 15% sull’incremento di reddito

4. Presidio controllo partite IVA

Viene rafforzata l’attività di controllo preventivo dell’Agenzia delle Entrate connesso al rilascio e all’operatività delle partite IVA. L’Agenzia potrà effettuare specifiche analisi del rischio anche richiedendo al contribuente l’esibizione di documentazione tramite cui è possibile verificare l’effettivo esercizio dell’attività. Oltre alle norme relative al controllo ed all’eventuale chiusura della posizione, con conseguente sanzione, vengono altresì stabilite le misure affinchè il contribuente non reiteri la condotta illegittima e definite le modalità con le quali, successivamente al provvedimento di cessazione, la partita IVA può essere nuovamente richiesta (art. 1, commi 148-150).

Leggi anche: Rafforzati i controlli in sede di apertura della partita IVA

5. Contabilità semplificata

Dal 1° gennaio 2023 vengono innalzate di 100.000 euro le soglie per l’ammissione al regime di contabilità semplificata. Per le imprese che prestano servizi il limite di ricavi passerà da 400.000 a 500.000 euro, mentre per le imprese aventi per oggetto altre attività da 700.000 a 800.000 euro.

La modifica riguarda le imprese individuali, le società di persone (Snc, Sas) o le società a esse equiparate, gli enti non commerciali che svolgono un’attività commerciale in misura non prevalente, i trust che esercitano un’attività commerciale in misura non prevalente (art. 1, comma 276).

Leggi ancheNuovi limiti per contabilità semplificata e liquidazione IVA trimestraleContabilità semplificata, fisco elettronico e IMU: le novità in arrivo

6. Limiti all’uso del contante e pagamenti elettronici

Dal 1° gennaio 2023 viene elevata da 1.000 a 5.000 euro la soglia prevista per il trasferimento di denaro contante (art. 1, comma 384).

Nel testo definitivo della legge di Bilancio è stata invece eliminata la disposizione che prevedeva l’abolizione dell’obbligo di accettazione dei pagamenti POS di ammontare inferiore a 60 euro.

Si prevede l’istituzione di un tavolo tra banche ed imprese per tagliare le commissioni delle transazioni fino a 30 euro a carico degli esercenti con ricavi o compensi fino a 400.000 euro. In assenza di un’intesa, scatterà un contributo straordinario a carico delle banche pari al 50% degli utili derivanti dalle commissioni e dalle transazioni fino a 30 euro (art. 1, commi 385-388).

Software fatturazione

7. Assegnazione agevolata beni ai soci ed estromissione beni imprese individuali

Sono riaperte le agevolazioni fiscali per le cessioni o assegnazioni da parte delle società, comprese le cd. società non operative, di beni immobili e di beni mobili registrati ai soci, per le quali si applica un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’IRAP, l’imposta di registro è ridotta e le imposte ipotecarie e catastali si applicano in misura fissa. Le medesime agevolazioni sono previste per le relative trasformazioni societarie (art. 1, commi 100-105).

Viene inoltre prevista una nuova possibilità per l’estromissione agevolata dei beni immobili strumentali dal patrimonio dell’imprenditore individuale, condizionata al pagamento di una imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (art. 1, comma 106).

Le operazioni di assegnazione e cessione devono essere concluse entro il 30 settembre 2023, mentre l’estromissione deve essere effettuata entro il 31 maggio 2023.
Leggi ancheAssegnazione agevolata beni ai soci, nuova edizione 2023

8. Incentivi agli investimenti

Prorogati al 31 dicembre 2023 i crediti di imposta per investimenti destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno e nelle ZES (Zone economiche speciali) (art. 1, comma 265- 267).

Esteso inoltre all’esercizio 2023 il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Prorogata fino al 31 dicembre 2023 l’operatività transitoria e speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, disposta con la legge di Bilancio 2022. Il Fondo viene contestualmente rifinanziato con 720 milioni di euro per l’anno 2023 (art. 1, commi 392 e 393).

Rifinanziate le misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese previste dalla Nuova Sabatini con lo stanziamento di 30 milioni di euro per l’anno 2023 e 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. Inoltre, per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, il termine di 12 mesi per l’ultimazione degli investimenti è prorogato di 6 mesi (art. 1, commi da 414 a 416).

Ulteriore proroga al 30 settembre 2023 per il credito d’imposta a favore delle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, a condizione che il relativo ordine risulti accettato dal venditore entro il 31 dicembre 2022 e che entro tale data sia stato effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione (art. 1, comma 423).

Articoli correlati


TAG