Base imponibile IMU/TASI per gli immobili di categoria “D”
Con riferimento ai fabbricati classificabili nel gruppo catastale “D”, non iscritti in catasto, quindi privi di rendita, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, il valore imponibile è determinato rivalutando i valori di libro con i coefficienti di legge.
I valori di libro degli immobili sono costituiti dall’ammontare dei costi originari, delle spese incrementative e delle rivalutazioni ad essi relativi sia che si tratti di rivalutazioni economiche che di rivalutazioni fatte in sede di fusione ovvero di rivalutazioni effettuate in base a specifiche disposizioni di legge.
I valori contabili di cui sopra, al lordo delle quote di ammortamento, debbono essere presi in considerazione alla data del 1° gennaio di ciascun anno o, se successiva, alla data di acquisizione dell’immobile.
Non debbono essere considerati sforniti di rendita catastale i fabbricati per i quali al primo gennaio 2018 risulta annotata negli atti catastali la “rendita proposta”, prevista dal Regolamento n. 701 del 19 aprile 1994.
Per questi ultimi fabbricati, provvisti al primo gennaio 2018 di “rendita proposta”, il valore da prendere a base per il calcolo dell’IMU/TASI sarà determinato sulla base dei criteri catastali, cioè moltiplicando per 65 la rendita catastale proposta, aumentata del 5% (sempre che di tale aumento non si sia tenuto conto in sede di annotazione negli atti catastali).
Per il versamento dell’imposta dei fabbricati classificabili nel gruppo catastale “D”, non iscritti in catasto e quindi privi di rendita, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati, i coefficienti da applicare per l’anno 2018 sono quelli stabiliti con il Decreto ministeriale del 19 aprile 2018 (G.U. del 30 aprile 2018).
Anno | Coefficienti |
---|---|
2018
|
1,01
|
2017
|
1,01
|
2016
|
1,01
|
2015
|
1,02
|
2014
|
1,02
|
2013
|
1,02
|
2012
|
1,05
|
2011
|
1,08
|
2010
|
1,09
|
2009
|
1,10
|
2008
|
1,15
|
2007
|
1,19
|
2006
|
1,22
|
2005
|
1,26
|
2004
|
1,33
|
2003
|
1,37
|
2002
|
1,42
|
2001
|
1,46
|
2000
|
1,51
|
1999
|
1,53
|
1998
|
1,55
|
1997
|
1,59
|
1996
|
1,64
|
1995
|
1,69
|
1994
|
1,74
|
1993
|
1,78
|
1992
|
1,79
|
1991
|
1,83
|
1990
|
1,91
|
1989
|
2,00
|
1988
|
2,09
|
1987
|
2,26
|
1986
|
2,44
|
1985
|
2,61
|
1984
|
2,79
|
1983
|
2,96
|
1982 e anni precedenti
|
3,13
|
Tali coefficienti vanno applicati ai valori di libro secondo i vari periodi di formazione degli stessi.
Il valore di riferimento per l’applicazione dell’imposta è sempre quello esistente al 1° gennaio, pertanto non rilevano eventuali costi incrementativi sostenuti nell’anno 2018.
I costi incrementativi sostenuti nel 2018 dovranno essere presi in considerazione soltanto per il calcolo e il versamento dell’IMU/TASI relativa al prossimo anno.
Solo nell’ipotesi in cui il possesso del fabbricato di categoria “D” sia stato acquisito nel corso del 2018, l’impresa acquirente, ai fini del calcolo dell’imposta da versare per il restante periodo dell’anno (2018), dovrà moltiplicare i costi incrementativi sostenuti dal primo possessore nella precedente frazione d’anno per il coefficiente “1,01”.