Dichiarazione IVA 2023: il Quadro VJ

Il quadro VJ del modello di Dichiarazione IVA 2023 (anno d’imposta 2022), approvato con il Provvedimento direttoriale n. 11378 del 13 gennaio 2023, non è stato modificato rispetto a quello dell’anno scorso, sia con riferimento ai contenuti sia in merito alla struttura.
Ciò premesso, preme ricordare che nel quadro VJ devono essere indicati l’imponibile e l’imposta relativi a determinate operazioni soggette a reverse charge e autofattura – di cui si riportano nel seguito alcune casistiche – tenendo conto delle eventuali note di variazione IVA di cui all’art. 26 del D.P.R. n. 633/1972. Ai fini della detrazione IVA, le operazioni indicate nel quadro VJ devono essere comprese anche nel quadro VF.
Indice
1. Operazioni soggette a reverse charge e autofattura
2. Casistiche autofattura
3. Casistiche reverse charge
1. Operazioni soggette a reverse charge e autofattura
Nei casi in cui il reverse charge/autofattura vengano gestiti elettronicamente con invio al Sistema di Interscambio andranno utilizzati obbligatoriamente i tipi di documento di seguito riportati.
ATTENZIONE: Si ricorda che l’obbligo decorre per le operazioni effettuate, nei rapporti con l’estero, dal 1° luglio 2022 in considerazione del fatto che da tale data è stato abrogato l’esterometro; invece, tale obbligo non vi è con riferimento ai casi di c.d. reverse charge interno il quale può continuare ad essere gestito in via analogica.
- TD17 Integrazione/autofattura per acquisto servizi dall’estero: da utilizzare per acquisti di servizi territorialmente rilevanti ai fini IVA in Italia qualora il fornitore sia un soggetto passivo stabilito ai fini IVA in altro Paese della UE ovvero in un Paese extra-UE;
- TD18 Integrazione per acquisto di beni intracomunitari: da utilizzare in presenza di acquisti intracomunitari di beni di cui all’art. 38 del D.L. n. 331/1993;
- TD19 Integrazione/autofattura per acquisto di beni ex art. 17, comma 2, D.P.R. n. 633/1972: da utilizzare in presenza di cessioni di beni effettuate nel territorio dello Stato da soggetti non residenti.
2. Casistiche autofattura
Ciò premesso, di seguito si riporta l’elencazione delle principali operazioni soggette ad autofattura.
Casistica | Descrizione | Riferimento normativo o di prassi |
---|---|---|
Acquisti da soggetti passivi d’imposta “stabiliti” in un Paese extra-UE | Acquisto di beni ovvero servizi territorialmente rilevanti ai fini IVA in Italia, da un soggetto passivo d’imposta “stabilito” in un Paese extra-UE e privo di stabile organizzazione in Italia. Indipendentemente dal fatto che il soggetto extra-UE in Italia si avvalga di rappresentante fiscale. |
Art. 17, commi 2, 3 e 4, D.P.R. n. 633/1972 |
Autoconsumo esterno | L’autoconsumo esterno coincide con la fruizione di un bene da parte del soggetto IVA o dei suoi familiari, o comunque con la destinazione del bene a finalità estranee all’attività svolta. Esso si configura sia nel caso di esercizio d’impresa, che nel caso di esercizio di arti e professioni. Dà sempre luogo a imposizione, fatte salve le ipotesi in cui non sia stata operata la detrazione relativa all’acquisto del bene. | Art. 2 D.P.R. n. 633/1972 |
Cessioni gratuite di beni | Per le cessioni gratuite di beni il cedente (nel caso in cui l’operazione sia rilevante ai fini IVA), anziché emettere secondo le regole generali una fattura, può optare per l’emissione di un’autofattura. | Art. 2 D.P.R. n. 633/1972 |
Splafonamento | Nei casi di splafonamento IVA, o per meglio dire quando l’acquisto di beni e servizi senza l’applicazione dell’imposta, effettuato utilizzando il plafond disponibile oltre il limite, può essere regolarizzato con l’emissione di autofattura. | C.M. n. 50/E/2002 e C.M. n. 98/E/2000 |
Acquisto da produttori agricoli o ittici in regime di esonero | Anche l’acquisto da produttori agricoli ovvero ittici in regime di esonero IVA prevede l’emissione di apposita autofattura. | Art. 34 D.P.R. n. 633/1972 |
Estrazione di beni dal deposito IVA (beni extra-UE) | L’estrazione dei beni non comunitari dai depositi IVA effettuata dai soggetti passivi che li hanno ivi immessi è soggetta all’autofatturazione, ad eccezione del caso in cui i beni siano stati precedentemente oggetto di acquisto intracomunitario. | Art. 50-bis, D.L. n. 331/1993 |
Autofattura denuncia |
|
Art. 6, comma 8, D.Lgs. n. 471/1997 e art. 46, comma 5, D.L. n. 331/1993 |
3. Casistiche reverse charge
Di seguito si riportano, invece, le principali casistiche in cui torna applicabile il meccanismo del reverse charge.
Casistica | Descrizione | Riferimento normativo |
---|---|---|
Acquisti da soggetti passivi d’imposta “stabiliti” in un Paese extra-UE | Acquisto di beni ovvero servizi territorialmente rilevanti ai fini IVA in Italia, da un soggetto passivo d’imposta “stabilito” in un Paese UE diverso dall’Italia e privo di stabile organizzazione in Italia. Indipendentemente dal fatto che il soggetto UE in Italia si avvalga di rappresentante fiscale ovvero identificazione diretta IVA. | Art. 17, commi 2, 3 e 4, D.P.R. n. 633/1972 |
Acquisto intracomunitario di beni | Se la cessione intracomunitaria rilevante ai fini IVA in Italia è effettuata da un soggetto passivo comunitario (andrà verificata la partita IVA da cui è emessa la fattura e non la sede legale/operativa del fornitore), il cessionario soggetto passivo IVA residente in Italia, che pone in essere l’acquisto intracomunitario (di cui all’art. 38 del D.L. n. 331/1993) adempie all’obbligo di versamento dell’imposta mediante reverse charge, applicando l’IVA secondo l’aliquota dovuta e registrando la fattura sia nel registro delle fatture emesse e/o corrispettivi e nel registro degli acquisti. | Art. 46, comma 1, D.L. n. 331/1993 |
Reverse charge c.d. interno in quanto l’operazione avviene fra soggetti passivi IVA entrambi italiani |
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Art. 17, commi 5 e 6, D.P.R. n. 633/1972 e art. 74, commi 7 e 8, D.P.R. n. 633/1972 |
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