Concordato con riduzioni per i soggetti ISA: le novità per il 2024
Con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono state stabilite le modalità attuative di formulazione della proposta di concordato preventivo biennale, anni di imposta 2024 e 2025, per i contribuenti cui si applicano gli ISA per l’anno di imposta 2023.
Numerose le novità introdotte, tra cui una riduzione della proposta per il 2024 a favore di tutti i soggetti interessati, aventi la finalità di “avvicinare gradualmente” i contribuenti al nuovo istituto, e la previsione di cause straordinarie, al verificarsi delle quali la proposta può godere di un ulteriore abbattimento.
Indice
1. Considerazioni preliminari
2. Come viene formulata la proposta di concordato preventivo per i soggetti ISA
3. La proposta per il 2024 con riduzione
4. Le ulteriori riduzioni per eventi straordinari
1. Considerazioni preliminari
Entro il 15 giugno 2024 l’amministrazione finanziaria avrebbe dovuto rendere note, con specifico decreto ministeriale, le modalità di formulazione della proposta di concordato per il biennio 2024-2025 per i contribuenti cui si applicano gli ISA nel 2023, e per il solo anno 2024 per i contribuenti in regime forfettario. Invero, il decreto attuativo è stato emanato (Decreto MEF del 14 giugno 2024, pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 139 del 15/06/2024); il provvedimento tuttavia, riguarda solo i soggetti ISA.
Per i contribuenti in regime forfettario la definizione della metodologia è prevista entro il 15 luglio, così come emerge dalle anticipazioni che si riferiscono ad ulteriori novità che saranno introdotte con decreto legislativo correttivo, approvato in via preliminare nel corso del consiglio dei Ministri del 20 giugno 2024 e attualmente in corso di iter.
Nel corso del presente intervento ci si occuperà delle novità introdotte con il decreto MEF del 14 giugno 2024, precisando tuttavia che se, sin da ora, un approccio al concordato è sicuramente possibile, tuttavia non è opportuno finalizzare una eventuale adesione, posto che è appunto atteso un nuovo decreto correttivo il quale andrà nuovamente ad incidere su molteplici aspetti, sia in termini di possibilità di accesso al concordato stesso, sia in termini delle cd. “variabili non concordabili”, la cui rilevanza, alla luce del modificato meccanismo di calcolo, è diventata ancora più rilevante.
2. Come viene formulata la proposta di concordato preventivo per i soggetti ISA
La formulazione della proposta di concordato avviene in via del tutto automatizzata, per il tramite del software dell’Agenzia delle Entrate “Il tuo ISA 2024 CPB”.
Il meccanismo è, dal punto di vista operativo, tutto sommato simile a quello previsto per gli ISA: vengono imputati tutti i dati necessari, e tramite una funzione di calcolo si ottiene l’esito, che in questo caso non viene espresso in termini di “voto”, bensì di reddito “atteso” per gli anni 2024 e 2025, e di base imponibile IRAP se dovuta, per i medesimi anni.
La proposta viene calcolata sulla base di una molteplicità di informazioni a disposizione dell’amministrazione finanziaria, sia attuali (i dati presenti nel modello ISA 2024 per l’anno di imposta 2023) che storiche (contenute nel cd “file dati ulteriori” XML).
L’elaborazione avviene con l’obiettivo della massima affidabilità, ovvero viene proposto il reddito (e la corrispondente base imponibile IRAP) che si presume derivi dall’avvenuto computo di ricavi o compensi tali da consentire al contribuente di ottenere “voto 10” in sede di ISA.
Chi volesse approfondire i dettagli di metodologia può fare riferimento al decreto menzionato e, soprattutto, al corposo allegato 1 allo stesso, nel quale sono peraltro dettagliati innumerevoli indicatori di anomalia ed affidabilità che vengono considerati al fine di massimizzare l’affidabilità fiscale del contribuente.
3. La proposta per il 2024 con riduzione
La novità certamente più interessante introdotta dal D.M. 14 giugno 2024 è quella che prevede una formulazione particolare del reddito e della base imponibile IRAP concordataria, per quanto riguarda la proposta relativa all’anno di imposta 2024.
In ragione di tale novità, coloro i quali effettueranno il calcolo della proposta avranno immediatamente modo di rilevare la differenza, spesso molto rilevante, intercorrente tra la proposta per il 2024 e quella per il 2025 (soprattutto per i soggetti che, a livello di ISA anno di imposta 2023, sono particolarmente lontani dalla piena affidabilità fiscale).
Quanto sopra deriva dalla previsione introdotta dal D.M. 14 giugno 2024, articolo 7, che prevede che la proposta di concordato relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2024 tenga conto dei redditi dichiarati nel 2023 e, nella misura del 50%, del maggior reddito individuato secondo le “attese” del concordato. Tale maggior reddito, computato con la medesima metodologia, viene anche considerato ai fini della proposta di concordato.
Chiariamo il meccanismo: in termini generali, la proposta di concordato viene calcolata, come si è detto, sulla base delle “attese” a massima affidabilità fiscale per il biennio (per il 2025 tenuto conto anche di una rivalutazione effettuata sulle stime di crescita economica). In tal senso, quanto accaduto nell’esercizio precedente, nel nostro caso il 2023, dovrebbe essere irrilevante (o meglio, rilevante solo in termini di indicatori e dati presenti nel questionario ISA).
Attenzione – A seguito dell’introduzione di questa particolare metodologia di calcolo della proposta, invece, per il 2024 il software ISA prima calcola il reddito “atteso” per il 2024, poi lo confronta con il dichiarato 2023, e della differenza, se positiva, considera solo il 50%.
Esempio:
- Reddito atteso per il 2024: euro 40.000
- Reddito atteso per il 2025: euro 42.000
Tali sarebbero state le proposte di concordato prima della modifica ora introdotta.
Ora, invece, entra in gioco anche il reddito dichiarato per il 2023, si ipotizzi pari a 30.000 euro.
In base a tali dati sovra ipotizzati la proposta effettiva di concordato sarà:
- Reddito 2024: euro 35.000 (pari a 30.000 reddito 2023 + il 50% della differenza tra il reddito atteso 2024 e il reddito 2023)
- Reddito 2025: euro 42.000, poiché per tale annualità non sono previsti “sconti”.
Attenzione – Si presti la massima attenzione al fatto che la proposta 2024 è quindi strettamente correlata al reddito 2023, da intendersi come rigo P04, ovvero il reddito dichiarato per il 2023 al netto di tutte le variabili non concordabili (plus e minusvalenze, sopravvenienze attive e passive e redditi di partecipazione, cui, stando alle anticipazioni, dovrebbero aggiungersi con il decreto correttivo le perdite su crediti, per le imprese, e i proventi per cessione di studio/clientela, per i liberi professionisti).
4. Le ulteriori riduzioni per eventi straordinari
Ulteriore misura introdotta dal decreto attuativo (articolo 5) è l’introduzione di riduzioni concesse, a valere sulla proposta relativa all’anno 2024, in presenza di determinati eventi straordinari, puntualmente definiti dal decreto come segue:
- eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza, ai sensi degli artt. 7, comma 1, lettera c), e 24, comma 1, del D.Lgs. 2 gennaio 2018, n. 1;
- altri eventi di natura straordinaria che hanno comportato:
- danni ai locali destinati all’attività d’impresa o di lavoro autonomo, tali da renderli totalmente o parzialmente inagibili e non più idonei all’uso;
- danni rilevanti alle scorte di magazzino tali da causare la sospensione del ciclo produttivo;
- l’impossibilità di accedere ai locali di esercizio dell’attività;
- la sospensione dell’attività, laddove l’unico o principale cliente sia un soggetto il quale, a sua volta, a causa di detti eventi, abbia interrotto l’attività;
- sospensione dell’attività ai fini amministrativi dandone comunicazione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
- sospensione dell’esercizio della professione dandone comunicazione all’ordine professionale di appartenenza o agli enti previdenziali e assistenziali o alle casse di competenza.
Se tali eventi si sono verificati prima dell’adesione al concordato, possono dar luogo alla riduzione della proposta per il 2024, mediante indicazione di uno specifico codice al campo P03 del modello CPB. Di seguito le riduzioni concesse ed il rispettivo codice:
- in misura pari al 10%, in presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo compreso tra 30 e 60 giorni – codice 1;
- in misura pari al 20%, in presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 60 giorni e fino a 120 giorni – codice 2;
- in misura pari al 30%, in presenza di eventi straordinari che hanno comportato la sospensione dell’attività economica per un periodo superiore a 120 giorni – codice 3.
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