Pulizie di primavera. Sì, ma digitali!

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Tenere in ordine e sotto controllo PC, smartphone e tablet vari è sempre più complesso e time consuming. Per non parlare delle nostre caselle di posta o degli account social. Tuttavia, ogni informazione condivisa online o conservata nei nostri device contribuisce alla crescita delle nostre “impronte digitali” che purtroppo sono vulnerabili agli attacchi di hacker malintenzionati. Ecco allora 5 semplici consigli per approfittare della primavera ed eseguire le tradizionali pulizie anche nella nostra vita virtuale.

  • Google yourself. Cercare il nostro nome e cognome nella stringa del motore di ricerca più famoso (ma non solo) è un’ottima abitudine per monitorare tutto ciò che la rete restituisce di noi e della nostra vita. Potrebbe andare tutto liscio ma potremmo anche scoprire di essere stati nominati in un commento che ci disturba o taggati in una foto che preferiremmo non rendere pubblica. In questo caso basterà contattare l’autore per chiederne la rimozione.
  • Aggiorniamo il sistema operativo di tutti i nostri device. Spesso ci irritiamo quando appare la finestra che ci invita a installare l’ultima versione di qualche software. Tuttavia farlo è davvero fondamentale perché ogni versione risolve falle pregresse che rendono i dati contenuti nel device più fragili. Aggiornare è importare, non solo per migliorare la performance ma soprattutto per aumentare la sicurezza.
  • Controlliamo e ottimizziamo le app sul telefono e i programmi sul pc, disinstallando quelle che non usiamo più, aggiornando quelle che usiamo e controllando le impostazioni. Molte app e programmi utilizzano la geolocalizzazione anche in background, o quando non le stiamo usando, e attraverso le notifiche push, consumando batteria e raccogliendo dati potenzialmente “rubabili”. Stiamoci attenti.
  • Organizziamo gli account delle email, svuotiamo i cestini e cancelliamo le iscrizioni a newsletter a cui non siamo più interessati o alle quali ci siamo stati iscritti per errore, pigrizia o perché abbiamo accettato di riceverle poiché iscritti a siti partner. In questo modo potremo controllare al meglio le nostre tracce digitali. Una buona idea è creare un indirizzo mail da usare solo per le iscrizioni alle newsletter che, di solito, utilizzano per l’invio server poco sicuri. In questo modo l’eventuale tracciamento non condurrebbe al reperimento di alcun dato rilevante.
  • Prendiamoci cura dei profili sui social. Controlliamo le impostazioni della privacy cogliendo l’occasione della prossima applicazione (il 25 maggio 2018) della nuova normativa sulla gestione dei dati, GDPR, che vede la modifica dei nostri contratti in essere su tutte le piattaforme. Riguarda chi sono i nostri amici e a chi permetti di fare che cosa: chi può taggarci, chi condividere, se le cerchie sono composte dalle persone giuste, se vogliamo oscurare o “sganciare” qualcuno, ecc. Spesso infatti clicchiamo “OK” a qualsiasi richiesta di amicizia. Cerchiamo di prestare più attenzione e se, per il futuro, ci impegneremo a consultare i profili di chi ci chiede amicizia prima di concederla, possiamo ora fare il lavoro a ritroso, sperando che non sia stato pubblicato nulla che possa cozzare con i nostri valori. È l’occasione buona anche per riguardare quello che noi stessi abbiamo pubblicato, condiviso, taggato, commentato. Basta ripercorrere la cronologia delle nostre azioni e verificare, magari cancellando, tutto ciò che è avvenuto sul nostro wall.

Infine la regola aurea: prima di postare o cliccare qualsiasi cosa, pensiamoci e agiamo con consapevolezza perché nulla può essere davvero completamente cancellato dalla rete delle reti.

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